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Archive for aprile 2007

Antroponimia giudiziaria

In questi giorni non ho nulla di intelligente da dire per cui, nell’ozio generato dall’impegno, mi chiedevo: come è mai possibile che i due magistrati più citati ultimamente dai giornali siano i tali John Woodcock e Frank Di Maio?

Più che di Vallettopoli in base ai nomi dei protagonisti sembrerebbe una storia di gangster della Chicago anni 20.

Cercasi con urgenza “importate” inchiesta affidata ad un qualunque magistrato di nome Andrea Rossi.

Se si vuole difendere l’italianità allora la si difenda fino in fondo.

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Povera Roma, magari con un altro capitano sarebbe andata meglio. Nelle partite importanti non ne azzecca mai una.

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Pasqua di Risurrezione

Voi che dormite, non temete,perchè è vero che io ho vinto la morte.

La terra che, in un uragano di campane si scuote,

vi insegna che io sono risorto!

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Buona Pasqua a tutti.

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Oggi scadevano i termini per proporre aggregazioni tra i 5 partecipanti rimasti in gara per l’acquisizione della compegnia di bandiera. Dai cinque pretendenti rimasti in campo dopo la prima scrematura ne sono rimasti tre:

  1.  MatlinPatterson Global Advisers LLC e Texas Pacific Group Partners V, L.P., che avevano manifestato interesse disgiuntamente e che hanno comunicato l’intenzione di aggregarsi in una cordata, assieme a Mediobanca Banca di Credito Finanziario S.p.A.;
  2. UniCredit Banca Mobiliare S.p.A., insieme a il suo “cliente” Aeroflot Russian Airlines – Joint Stock Company, la compagnia di bandiera russa;
  3. Air One, o meglio, per essere precisi Ap Holding.

E’ sparito dall’orizzonte  M&C di De Benedetti che si è ritirato dalla gara.

Le offerte preliminari andranno presentate entro il 16 di Aprile, ma il ministero del Tesoro, nel suo comunicato, si riserva di ammetterle o meno alla gara previa verifica dei requisiti.

Per fare ordine nelle idee si può dire che tramite due banche (Mediobanca e Unicredit) le prime due cordate rimaste hanno una parvenza di italianità (richiesta dalla gara), ma l’acquirente finale rimane estero: da un lato una coordata anglo-americana, dall’altro una russa. La cosa, personalmente, non mi crea problemi, ma temo che ne creerà al governo. Se l’ammissione delel due cordate venisse confermata pensa che TPG e MatlinPatterson si troverebbero sicuramente in vantaggio sia sotto il profilo dell’affidabilità economica che sotto quello delle valutazioni politiche, ma in questa ri-edizione economica degli schieramente della guerra fredda, visto chi c’è al governo non mi sorprenderebbe nulla… nemmeno il paradosso di una gara deserta per non conformità dei concorrenti ai requisiti “politici” di un bando economico.

Discorso diverso si può fare per Ap Holding che ha dalla sua parte l’indiscutibile italianità, sul fornte economico le spalle coperte da Intesa-SanPaolo e sul fornte politoc la strada spianata. Purtroppo se acquisisse Alitalia sorgerebbero problemi sul lato antitrust nel mercato interno, mancherebbero vere sinergie industriale (le rotte delle due compagnie attualmente si sovrappongono in gran parte) e, mio punto di vista, mi rimane oscuro come un bassotto (Air One) possa mangiarsi un alano (Alitalia) per quanto malato sia, senza beccarsi la stessa malattia (i debiti sono infettivi).

Dei tre pretendenti la cordata più solida appare quella guidata da Texas Pacifi Group… ma se il criterio e il lume che governa l’economia italiana è l’identità nazionale l’unico possbile vincitore è Air One. Staremo a vedere la sola certezza è che senza una veloce iniezione di capitali ed investimenti in Alitalia, la compagnia andrebbe verso il definitivo fallimento, con buona pace di governo e sindacati. La peggiore delle soluzioni possibili.

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